ECCO (IO) QUI

SABATO 3 FEBBRAIO ore 16 e 17.15
per LABOLLA TEATRO, in Biblioteca Comunale, BOLLATE

SABATO 24 FEBBRAIO ore 17
DOMENICA 25 FEBBRAIO ore 10 e 11.15

TEATRO BRUNO MUNARI, MILANO

 

siamo liete di riportare in scena il nostro

ECCO. IO. QUI.
narrazione sensibile per bambini
dai 6 ai 24 mesi e i loro accompagnatori

§

ECCO. IO. QUI.

una creazione di
Judith Annoni, Francesca Maggioni, Loredana Mazzola, Alessandra Pasi

con
Franz Casanova, Alessandra Pasi

falegnameria e oggetti di scena
Marco Preatoni

una produzione
nudoecrudo teatro

realizzata nell’ambito di
Progetto Ponti_sostenere le relazioni familiari con il teatro

con il contributo di
Fondazione Comunitaria Nord Milano

in collaborazione con
Servizi Prima Infanzia Comune di Bollate e Comune di Baranzate (MI), Asili nido Il giardino dei Ciliegi, Il giardino dei Glicini, Il giardino dei Lillà Coordinamento Pedagogico Ambito territoriale Garbagnate milanese (MI)

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foto di scena di Alessandro Brasile

Una narrazione sensibile, tutta da toccare e da esplorare, da scoprire con gli occhi, le mani e i piedi, con il corpo nella sua interezza, con l’udito e con l’olfatto. Materiali semplici e naturali (iuta, lana, corda, carta, legno, pula di grano, semi,…) costruiscono un piccolo ambiente che gradualmente prende forma, si trasforma crescendo, sino a espandere i suoi confini e riempire tutto lo spazio.
Sino a divenire, idealmente, mondo. Gli oggetti di scena vengono vissuti e abitati dai piccoli che, stimolati dalle attrici, prendono letteralmente possesso dello spazio scenico, in un rituale-gioco in cui sperimentare, cercare e scoprire. Senza un’indicazione di cosa fare, solo di come fare. Oggetti di scena che hanno un peso, un colore, una consistenza. Che hanno una voce e un odore, una forma e un mistero, una sorpresa o una vecchia conoscenza: appositamente pensati e realizzati per essere utilizzati autonomamente e in sicurezza dai bambini, in un gioco teatrale di continua scoperta. La filastrocca, il canto ed il suono della voce diventano chiavi per entrare in relazione con il ‘teatro’ come mondo, rito di passaggio, territorio del magico, del linguaggio del corpo e dell’ascolto. Attrici e bambini giocano e scoprono insieme, dando vita ad un rituale unico che, nella sua ripetitività formale, si rinnova ogni volta.

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‘ Alle dieci del mattino il Museo del giocattolo di Bì, la fabbrica del gioco e delle arti è gremito di bambini piccolissimi, dai pochi mesi fino ai tre anni. Un pubblico tutto particolare quello di Ecco io qui. Narrazione sensibile per piccoli spettatori di Nudoecrudoteatro. Alessandra Pasi e Judith Annoni cantano una filastrocca, ammaliando i bambini, catturandone l’attenzione, riuscendo fin dai primi minuti a coinvolgerli nello spazio della scena.
Questo è il fine di Ecco io qui, permettere ai più piccoli di sperimentare con tutti i loro sensi, guidati dalle attrici, i materiali e gli oggetti più disparati: cuscini di iuta, di lana, riempiti con grano e profumati come fiori, grandi quadrati di legno in cui entrare, tende di seta, specchi in cui riconoscersi o riconoscere l’altro, pezzi di legno da toccare o da suonare.
Il vero spettacolo qui sono proprio i bambini che, sotto il vigile sguardo delle due attrici e delle mamme, sperimentano un mondo a loro misura, iniziano a conoscersi, giocano insieme, si prendono per mano per far scoprire al nuovo amico appena incontrato un cuscino particolarmente profumato, i giochi di luce che si possono creare con uno specchietto, la musica che può scaturire da una semplice corda tesa.
Per tutta la durata dello spettacolo neanche una scaramuccia, nemmeno un pianto o un litigio e le attrici, spentesi le luci sulla scena, accendono piccole torce e cantano una canzone d’arrivederci di fronte allo sguardo luminoso dei loro piccoli spett-attori.’

(Camilla Fava, Festival Segnali 2017, Milano)

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fotografie di scena di Alessandro Brasile
in scena con noi i piccoli Sami, Ada, Diego, Elio, Elena, Nora